È difficile parlare in prima persona specialmente per chi si “nasconde” dietro una macchina da presa e cerca di trasmettere le proprie sensazioni e le proprie emozioni. Non amo espormi in primo piano, per questo ho scelto di fare il regista e il Direttore della Fotografia (per alcuni dei miei corti). Mi ritengo una persona abbastanza schiva anche se chi mi conosce bene dice che amo molto scherzare e stare in compagnia. Spesso mi ritrovo da solo ma forse è una scelta di libertà e di voler ritrovare i propri spazi. Già da piccolo mi interessavo al passato e alla vita dei miei antenati; durante l’adolescenza mi ritrovavo spesso con persone anziane a parlare della loro gioventù e della difficile convivenza con la guerra Con il tempo è nata così la curiosità di registrare la voce delle persone e di filmare delle situazioni familiari. Ho vissuto male la mia adolescenza perché non mi sentivo della stessa età dei miei coetanei bensì più adulto mentre ora vedo la vita in modo diverso e la affronto in maniera differente. Dopo una prima esperienza lavorativa in ambito commerciale mi sono “rituffato” negli studi e mi sono diplomato in Regia e Fotografia. Sono stati 3 anni bellissimi in cui ho conosciuto meglio me stesso ed ho imparato ad accettarmi per quel che sono. In questo periodo ho sperimentato molto con il 16mm e con l’uso dei colori nella pellicola: le mie sensazioni ed i miei pensieri venivano riflessi nelle immagini che proponevo al pubblico, sperando di suscitare reazioni ed emozioni. Le mie storie trattano spesso temi difficili a cui la gente spesso tenta di sfuggire; amo far riflettere e far discutere anche se difficilmente i consensi sono sempre positivi. Non amo la banalità in ciò che racconto bensì stati d’animo differenti in cui ognuno di noi può ritrovare un po’ di se stesso. Per questo motivo il mio cinema viene considerato “da nicchia” ossia per una cerchia ristretta di persone…soprattutto perché la gente ama le pellicole dal facile approccio. Amo la lingua francese perché la trovo molto melodica e armoniosa; forse le mie origini hanno contribuito a farmi amare questa terra. Mia nonna era nata e cresciuta in Francia e soltanto dopo il matrimonio si era trasferita in Svizzera. Nel 2004, dopo numerose ricerche, sono partito per la Normandia alla ricerca della mia famiglia e ho rivisto quei luoghi a cui mia nonna era molto affezionata. Da quel viaggio è nato “Il volo segreto degli angeli” un omaggio a questa donna che non ha avuto molta fortuna nella vita e alla quale ho voluto rendere omaggio con un piccolo gesto di affetto. Nel 2013 ho chiuso questo cerchio realizzando “ Henriette-ultimo atto”, completamento di questa storia della mia famiglia. Amo molto la natura e fotografarla; in questo cortometraggio ho cercato di cogliere delle situazioni particolari e di esaltarle creando un testo poetico sulla vita. Non faccio il regista a tempo pieno. Vivo con lo stipendio d’un lavoro d’ufficio che mi permette nel tempo libero di dedicarmi alla mia arte. Amo passeggiare attraverso le strade di quartiere nella speranza di cogliere qualche sfumatura nuova o di trovare un nuovo spunto per un film. Non amo eccessivamente la folla ed è per questo che evito di trovarmi in situazioni troppo caotiche. Amo molto mangiare e non mi privo assolutamente del cibo. Amo la città in cui vivo, Lugano, perché è tranquilla ed allo stesso tempo vicina a mete più ambiziose. Vivo solo e sono abbastanza geloso della mia vita privata e dei miei spazi. Scherzo con tutti ma do confidenza solo a chi la merita e a chi ha l’intelligenza di capirla. Sono suscettibile riguardo determinate situazioni ma non ho barriere di alcun tipo verso le persone. Amo molto stare a casa e odio essere sempre in viaggio. Sono una persona razionale ma posso anche sorprendere con degli improvvisi colpi di testa. Beh…insomma una persona bisogna conoscerla e spero che questo sito mi avvicini a chi ama il cinema e ama raccontare e confrontarsi con la vita. “Ranesupreme”: che titolo curioso. È un omaggio ad un’artista che amo e non me ne voglia se ho utilizzato questo nome per creare il mio “mondo”. Un saluto a tutti i lettori del mio sito.
Fotografare rappresenta la mia visione di una persona, di un paesaggio o la situazione di un momento.Fotografare è anche un modo per dire ciò che penso della vita, di un uomo…un modo per comunicare qualcosa attraverso l’immagine colta in una frazione di secondo. Parto dal presupposto che ho studiato Fotografia e Direzione della Fotografia al C.I.S.A-Conservatorio Scienze Audiovisive di Lugano(CH).Nella realizzazione di diversi cortometraggi in veste di regista ho voluto curare personalmente anche la Direzione della Fotografia; in questo modo sono riuscito meglio a comunicare le mie sensazioni e le mie emozioni attraverso il linguaggio delle immagini.Per quanto riguarda la Fotografia, più precisamente lo scatto e la stampa di un’immagine ho sperimentato soprattutto l’utilizzo del bianco e nero.Personalmente riesco ad esprimermi meglio attraverso l’uso molto contrastato della luce rispetto al colore.Utilizzo film 35mm e 6x6 a seconda dell’immagine che voglio fotografare e dell’emozione che desidero far scaturire.La luce rappresenta un aspetto fondamentale nella fotografia in bianco e nero; essendo una persona che non ama molto la realtà odierna mi ritrovo spesso ad evitare la contestualizzazione dell’immagine che “catturo” attraverso l’obiettivo ma bensì vado alla ricerca di una specie di astrazione.Secondo il mio parere è importante avere una base teorica a cui accedere ma non bisogna concentrarsi solamente sulla tecnica, è altresì necessario lasciarsi trasportare dal “momento” in cui si scatta la fotografia. Quando voglio realizzare, ad esempio un ritratto, mi devo soffermare sul carattere della persona, sul modo di agire e sul suo comportamento…..anche sui suoi difetti, dopodichè cerco di trovare nel suo sguardo un particolare che lo rende speciale.Utilizzo generalmente 2 tipi di pellicola: 50 e 3200 ASA.Amo lavorare con grana finissima e con grana più estesa.Le pellicole sopraccitate, totalmente agli opposti, mi danno la possibilità di raccontare i miei pensieri e le mie sensazioni riguardo certe tematiche della vita.Quando fotografo paesaggi utilizzo spesso la pellicola 3200 Asa perché mi da la possibilità di creare un’immagine molto vicina ad un disegno a matita, quasi irreale; inoltre, per contrastare maggiormente i toni della fotografia utilizzo un filtro rosso. Tutto questo crea dei grossi contrasti di luce e da più spessore all’effetto “sgranato” della pellicola.
Per quanto riguarda i ritratti amo rappresentare la drammaticità o la sensualità di certi volti, “giocando” molto su punti di luce e zone completamente buie…Nelle mie fotografie troviamo spesso visi totalmente “solarizzati” in contrapposizione ad immagini molto cupe in cui si nota la sofferenza e la tristezza di una persona.L’individuo viene visto come qualcuno di unico e irripetibile e raramente c’è un altro elemento all’interno della fotografia perché tutto questo potrebbe essere d’intralcio.Facce che si perdono nell’oscurità si contrappongono a immagini con molta luce dove il personaggio di riferimento assume un aspetto quasi angelico.
Infine l’età di una persona non è così importante come l’immagine stessa: dev’essere un unico elemento che ci riporta ad un momento di sofferenza, di tenerezza, di sensualità o di tristezza.
Importante per me è lasciarmi “trasportare” dalla situazione del momento e da ciò che da essa può scaturire; la tecnica non deve mai superare la fantasia di chi cattura un’immagine e l’emozione che la stessa immagine mi può trasmettere.